giovedì 9 maggio 2013

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Buon rock a tutti





venerdì 16 novembre 2012

"Week band - una band a (fine) settimana": The Niro


Articolo comparso su YOUng!

Dopo un po' di assenza di questa rubrica dalle pagine virtuali di YOUng, ho ritenuto doveroso fare un ritorno in grande stile. E' per questo che ho deciso di parlarvi di uno de cantautori italiani più apprezzati della scena nostrana ed internazionale, cioé The Niro, al secolo Davide Combusti.

LA STORIA - Il nome, che può sembrare un omaggio al noto attore, viene in realtà dalla vecchia band di cui faceva parte Davide, che ha poi deciso di adottarlo come pseudonimo per la sua carriera solista, iniziata attorno al 2006. Benché avesse già suonato parecchio sia in Italia che all'estero, il vero successo arriva nel 2008, quando firma un contratto con la Universal e pubblica l'EP "An Ordinary Man". Davide è stato, tra l'altro, uno dei musicisti noastrani a beneficiare di Myspace, nei tempi in cui era ancora un sito di riferimento per artisti e soprattutto appassionati di musica alternativa. Successivamente all'ep, poi, The Niro divide il palco con artisti di enorme livello, come i Deep Purple e la compianta Amy Winehouse e pubblica altri due album, nel 2010 e nel 2012.

TECNICA E TALENTO - Davide è riuscito a farsi apprezzare così tanto sia grazie al suo grande talento ma anche perché è stato uno dei primi cantautori italiani a riproporre in chiave moderna il folk-rock, reinterpretando suggestioni genere Elliott Smith con una buona dose di ricerca e sperimentazione musicale. Forte di un'ottima tecnica (è un fine chitarrista) e di altrettanto buone capacità vocali, nonché di un timbro di voce particolarissimo, The Niro è riuscito ad imporsi nel panorama indie da protagonista e non come l'ennesimo orecchiante/imitatore senza qualità. Anche da un punto di vista live, nulla da dire: ogni suo concerto è estremamente coinvolgente, si ha la sensazione che volta per volta ci metta l'anima. Nel corso degli anni, tutti i suoi lavori sono stati una conferma del suo talento, sebbene il suo gioiellino sia il secondo album in studio, "Best Whishes". Ma in realtà sono certa che con Davide ne vedremo ancora delle belle: sta infatti lavorando ad un nuovo disco, in cui ci saranno (finalmente) anche dei brani in italiano con cui magari riuscirà anche a superare se stesso.

lunedì 29 ottobre 2012

Intervista agli Wemen!

La scorsa settimana ho avuto il piacere di intervistare gli Wemen di Carlo Pastore per FreakOut. Se vi fa piacere, qui c'è l'intervista e a breve pubblicherò anche la recensione del loro split album con i The Hacienda.

giovedì 18 ottobre 2012

"WeekBand - una band a (fine) settimana ": Bianco

Articolo comparso su YOUng!

In questo nuovo appuntamento con WeekBandvoglio parlarvi di una recente scoperta di cui, ça va sans dire, mi sono immediatamente innamorata, salvo scoprire di essere quasi l'ultima arrivata perché in realtà lo conoscevano già in molti. Sto parlando di Alberto Bianco, meglio noto solo come “Bianco”, cantautore piemontese come non se ne vedevano da un po'.

BIANCO E LA SUA MUSICA – Questo è un momento storico di cantautori alla Vasco Brondi e Dente, per intenderci, un po' depressi e molto generazionali. Bianco è invece una boccata d'aria fresca e pulita, una piccola luce in un panorama diventato un po' troppo nichilista. Le sue canzoni sono leggere, allegre, anche se i testi non sono esenti da una certa vena riflessiva, a suo modo anche profonda. Se lo si dovesse paragonare a qualcuno, Bianco fa pensare a un Max Gazzè degli esordi lievemente più visionario. Il prossimo 12 novembre, tra l'altro, uscirà il nuovo disco di Bianco, cioè “Storia del Futuro”, a cui hanno collaborato numerosi artisti di livello, come Gionata Minai del Teatro degli Orrori e Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione. L'album si fa ascoltare tutto d'un fiato, con grande piacere. Il top è sentirlo da stesi, al buio, con gli occhi chiusi, per farsi cullare dalla dolcissima voce di Bianco.

sabato 13 ottobre 2012

WeekBand - una band a (fine) settimana: I Management del dolore post operatorio

Articolo comparso su YOUng!

Nell'appuntamento di oggi di "WeekBand", che arriva un po' in ritardo, ho deciso di parlarvi di una delle band emergenti più apprezzate nell'ultimo periodo e forse, per questo, avrete già sentito. Sto parlando dei Management del dolore post operatorio, un gruppo da ammirare e apprezzare soltanto per questo nome geniale, soprannominati anche dai fan MaDe DoPo, tanto per abbreviare.
LA BAND - Tornando proprio sul nome, i quattro MaDe DoPo hanno raccontato d'averlo scelto in ospedale, dove si trovavano a causa di un incidente automobilistico, quando probabilmente non immaginavano neanche la fama che avrebbero avuto. Originari di Lanciano, in provincia di Chieti, la band è nata nel 2006 ed è da sempre stata molto attiva nel panorama della musica alternativa italiana. Nel 2008 arriva il loro primo disco, dal sempre coraggioso titolo "Mestruazioni" ma la svolta arriva più tardi, nel 2012, con "Auff!", che ha riscosso un enorme successo. Il loro genere rock molto orientato sul punk anni Ottanta, fa pensare un po' ai Marlene Kuntz degli esordi (i migliori), un po' agli Zen Circus, con qualche rimando anche ai mai dimenticati CCCP. I riff di chitarra aggressivi, la voce incazzata - passatemi il termine - del cantante Luca Romagnoli, quella voglia di rivalsa, di lotta, che emerge da ogni loro canzone, fa di loro una band "unica", in grado di contraddistinguersi e fare la differenza nel marasma delle band emergenti.
L'ALBUM - Nella tracklist di "Auff!" spiccano diversi pezzi, dall'omonimo "Auff!" a "Nei palazzi", passando per "Marilyn Monroe" fino a "Pornobisogno", che in realtà è il primo brano della lista ed il suo video non ha avuto vita facile. Il clip era stato realizzato con immagini tratte dal docufilm "Riccardo Schicchi (Porn made in Italy)" di Carmine Amoroso, in perfetta linea con il titolo della canzone insomma. Poi Youtube lo rimosse poco dopo a causa della violazione della norma sui contenuti di natura sessuale o nudità, anche se alcuni mesi è riuscito a tornare online, in barba alla censura.

Nouer - il nuovo video


Ecco il nuovo, bellissimo video di una delle mie band preferite, i Nouer! Il brano si chiama "Cinici e Passivi" ed è estratto dal loro ultimo disco, "Love Revolution".

mercoledì 10 ottobre 2012

Sulla cresta dell'ombra - Grandi Animali Marini - recensione

Recensione comparsa su FreakOut!

Della serie, a volte ritornano. Correva l'anno 2006 quando sulle varie emittenti televisive musicali spopolava il video “Tu mi fai star male”, pop-rock ben costruito, orecchiabile ma non troppo mainstream, in grado di piacere agli snob ma di farsi ascoltare anche dalle orecchie meno raffinate. 
La canzone era della band dal curioso nome diGrandi Animali Marini (GAM per i fans), composta da quattro trentenni milanesi, che conobbe un discreto successo, tanto da approdare nel 2007 a Sanremo col brano “Napoleone Azzurro”, per nulla apprezzato dalla critica festivaliera, ça va sans dire, e da partecipare, sempre nello stesso anno, alla colonna sonora del film “Lezioni di Cioccolato”. Poi, l'oblio. 
Nulla di nuovo sotto il sole, insomma, sono tantissime le brave band che si perdono per strada senza lasciare traccia. Il punto è che i ragazzi sono tornati, in versione riveduta e corretta, probabilmente per restare. 
Anche se sono passati diversi anni, non hanno abbandonato l'allure pseudo indie, che forse ora non va più troppo di moda come un tempo, mentre si sono lasciati alle spalle le sonorità più dure e rock'n'roll per qualcosa di più melodico e raffinato. 
Il disco si chiama “Sulla cresta dell'Ombra”, titolo in cui si legge forse una sottile ironia sul loro passato successo, ed è stato anticipato nel 2011 dal singolo “Piove nei tuoi occhi”, passato un po' inosservato. 
In realtà è strano che abbiano puntato proprio su questo brano, quando nella tracklist spuntano pezzi assai migliori, come “Non Sento Niente”, la ballad “Insospettabile” e “Io non ce la farò”, che si fregia di un pregevole riff di chitarra. 
Dal punto di vista tecnico, nulla da eccepire. I GAM fanno il loro dovere e lo fanno anche bene, esattamente come lo facevano nel 2006, ne è la riprova quest'album assolutamente piacevole da ascoltare. 
Nella speranza che per un nuovo disco non ci facciano aspettare altri 6 anni.