sabato 13 ottobre 2012

WeekBand - una band a (fine) settimana: I Management del dolore post operatorio

Articolo comparso su YOUng!

Nell'appuntamento di oggi di "WeekBand", che arriva un po' in ritardo, ho deciso di parlarvi di una delle band emergenti più apprezzate nell'ultimo periodo e forse, per questo, avrete già sentito. Sto parlando dei Management del dolore post operatorio, un gruppo da ammirare e apprezzare soltanto per questo nome geniale, soprannominati anche dai fan MaDe DoPo, tanto per abbreviare.
LA BAND - Tornando proprio sul nome, i quattro MaDe DoPo hanno raccontato d'averlo scelto in ospedale, dove si trovavano a causa di un incidente automobilistico, quando probabilmente non immaginavano neanche la fama che avrebbero avuto. Originari di Lanciano, in provincia di Chieti, la band è nata nel 2006 ed è da sempre stata molto attiva nel panorama della musica alternativa italiana. Nel 2008 arriva il loro primo disco, dal sempre coraggioso titolo "Mestruazioni" ma la svolta arriva più tardi, nel 2012, con "Auff!", che ha riscosso un enorme successo. Il loro genere rock molto orientato sul punk anni Ottanta, fa pensare un po' ai Marlene Kuntz degli esordi (i migliori), un po' agli Zen Circus, con qualche rimando anche ai mai dimenticati CCCP. I riff di chitarra aggressivi, la voce incazzata - passatemi il termine - del cantante Luca Romagnoli, quella voglia di rivalsa, di lotta, che emerge da ogni loro canzone, fa di loro una band "unica", in grado di contraddistinguersi e fare la differenza nel marasma delle band emergenti.
L'ALBUM - Nella tracklist di "Auff!" spiccano diversi pezzi, dall'omonimo "Auff!" a "Nei palazzi", passando per "Marilyn Monroe" fino a "Pornobisogno", che in realtà è il primo brano della lista ed il suo video non ha avuto vita facile. Il clip era stato realizzato con immagini tratte dal docufilm "Riccardo Schicchi (Porn made in Italy)" di Carmine Amoroso, in perfetta linea con il titolo della canzone insomma. Poi Youtube lo rimosse poco dopo a causa della violazione della norma sui contenuti di natura sessuale o nudità, anche se alcuni mesi è riuscito a tornare online, in barba alla censura.

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